Tubo di Geiger
Storia
Il tubo di Geiger è stato inventato nel 1913 da Hans Wilhelm Geiger e perfezionato nel 1928 insieme a Walther Müller. Viene particolarmente usato come strumento di controllo e di ricerca per rilevare la presenza e l'intensità di particelle ionizzanti nei laboratori di fisica nucleare, nelle installazioni atomiche civili e militari, nelle ricerche di zone uranifere o inquinate da prodotti radioattivi.
Descrizione
Il contatore Geiger è costituito da un tubo metallico chiuso alle estremità e contenente gas a pressione ridotta (in genere una miscela costituita da argon con il 10% di vapori di alcol). Il contatore Geiger è uno strumento di misura delle radiazioni ionizzanti, in particolare le radiazioni provenienti da decadimenti di tipo alfa, beta e gamma (nuclei di elio, elettroni e fotoni ad alta energia).
Funzionamento
Quando una radiazione attraversa il tubo e colpisce una molecola del gas la ionizza creando una coppia ione-elettrone. In questi dispositivi la carica raccolta è indipendente dalla ionizzazione primaria; come nelle altre camere a deriva gli ioni primari vengono accelerati a sufficienza da creare ionizzazioni secondarie quando urtano altre molecole di gas, ma la particolarità del contatore Geiger consiste nella presenza di un campo elettrico talmente intenso da condurre le ionizzazioni secondarie a creare ulteriori ionizzazioni. Questo processo è detto moltiplicazione a valanga. L'impulso elettrico risultante sarà testimone dell'avvenuto contatto con una radiazione ionizzante e sarà contato da un circuito elettronico, i famosi “click” che si sentono. A seconda del numero di conteggi fatti in un'unità di tempo si riesce a capire se si è in presenza di una sorgente radioattiva e la sua pericolosità.
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