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museiscientifici:vittoriacolonna_roma:specchi_rotanti

Specchi rotanti

Specchi rotanti

Numero di Inventario 10718
Nome dello strumento Specchi rotanti

Dati scientifici

Epoca 1950
Costruttore Leybold
Dimensioni (in mm.) Lunghezza 220 mm, Altezza 53 mm, Profondità 85 mm
Materiali (legno, metallo, vetro, plastica, gomma, ecc.) Vetro, metallo
Descrizione Il dispositivo è un parallelepipedo a base quadrata con le quattro facce laterali costituite da specchi piani. Un asse metallico, fissato al centro della base inferiore, ne permette l’inserimento in un dispositivo di rotazione.
Funzionamento Il parallelepipedo a base quadrata veniva generalmente utilizzato, per visualizzare, attraverso le vibrazioni di una fiamma, l'oscillogramma di un suono; se fatto ruotare al giusto numero di giri, l'immagine della fiamma oscillante veniva congelata per effetto stroboscopico, producendo una striscia di luce seghettata. Quando il sistema di quattro specchi ruota davanti alla fiamma, se la fiamma è ferma, si vede una banda luminosa orizzontale continua; se la fiamma vibra, si vedono immagini separate, tanto più lontane tra loro quanto più rapidamente girano gli specchi e tanto più vicine, quanto più alta è la frequenza delle vibrazioni. Le fiamme sono viste curve e inclinate verso il lato opposto alla rotazione degli specchi, a causa del loro allungamento progressivo. Se arrivano due suoni mescolati, la loro presenza è rivelata da una serie di immagini di altezze differenti a seconda di come si sommano le compressioni, in funzione del rapporto delle frequenze. Con l'avvento della fotografia, l'immagine poteva essere fotografata. Ma per produrre la vibrazione della fiamma bisognava disporre di una capsula manometrica che consiste in una cavità divisa da una membrana in comunicazione da una parte con l’ambiente esterno tramite un cornetto acustico e dall’altra con due raccordi, uno per l’arrivo del gas illuminante e l’altro verso il beccuccio per la sua accensione. I suoni raccolti dal cornetto si trasmettevano al gas attraverso la membrana e producevano condensazioni e rarefazioni del gas stesso e conseguenti variazioni in altezza della fiamma, rese evidenti attraverso la riflessione degli specchi rotanti. Un altro uso importante consisteva nell'invio del gas illuminante in un tubo sonoro e dalla sua uscita inviarlo al beccuccio per l'accensione, permettendo lo studio del suono emesso.
Bibliografia R. Koenig, Quelque Expériences d'Acoustique, Paris, 1882 ; Catalogue des Appareils d'Acoustique construits par Rudolph Koenig, Paris 1889
Eventuale iscrizione -
Inventore Rudolph Koenig

Dati storici

Il primo apparecchio di questo tipo è apparso all’Esposizione di Londra del 1862. In seguito Rudolph Koenig costruì tutta una serie di apparecchi basati su questa idea. Sembra che il fenomeno delle fiamme cantanti sia stato scoperto da Higgins nel 1777.
Data di entrata -
Inventario Album fotografico degli strumenti di fisica
Vecchi numeri di inventario 10718
Donato - comperato - provenienza Proveniente dalla Germania

Dati relativi al restauro

Stato di conservazione Non in condizioni ottimali
Descrizione interventi effettuati -
Nome restauratore -
Osservazioni - Utilizzazione per la didattica -

Dati relativi alla conservazione

Armadio 15
Ripiano
Scheda tecnica del produttore No
Collocazione 1° piano

Sitografia

museiscientifici/vittoriacolonna_roma/specchi_rotanti.txt · Ultima modifica: 2024/11/15 10:18 da 127.0.0.1