Indice
Rocchetto di Ruhmkorff
Dati scientifici
Epoca | |
Costruttore | - |
Dimensioni (in mm.) | 200 x 60 x 70 |
Materiali: legno, ottone, ferro dolce, lacca, rame isolato, acciaio, isolanti vari.
Descrizione
Su una base rettangolare di legno poggia un rocchetto costituito da un nucleo ferromagnetico formato da ferro dolce, attorno al quale sono avvolte due bobine coassiali racchiuse da un involucro isolante. Quella interna ha poche spire di robusto filo di rame isolato; quella esterna ne ha numerosissime. Il nucleo cilindrico di ferro dolce è realizzato con un fascio di fili di ferro verniciati o, negli esemplari più recenti, da lastre sottili di ferro dolce isolate tra loro; con questo accorgimento il nucleo si magnetizza più rapidamente e nello stesso tempo si evitano le correnti di Foucault. Lo scopo principale del nucleo è quello di aumentare il coefficiente di mutua induzione dei due circuiti. Il rocchetto di Ruhmkorff è essenzialmente un trasformatore, ma mentre un normale trasformatore viene alimentato in corrente alternata, il rocchetto è alimentato da una batteria di pile o di accumulatori, oppure da un potente alimentatore in C.C., la cui corrente continua viene interrotta bruscamente e periodicamente. L'interruttore a martelletto (sulla destra nella foto) provvede ad interrompere la corrente continua erogata dall'alimentatore; interruzione che serve per variare bruscamente il flusso magnetico generato dalla corrente nel primario, flusso che si concatena al secondario permettendo così il funzionamento del trasformatore. Il contatto dell'interruttore può essere regolato agendo sull'apposita vite. In questo esemplare non vi è lo spinterometro, ma due serrafili, collegati al secondario, posti sulle due eleganti colonnine in alto a destra nella foto. Altri due serrafili servono per il collegamento
con l'alimentatore.
Funzionamento
Quando si collega una batteria o un alimentatore idoneo in corrente continua al circuito primario, la forte corrente che vi circola genera un flusso magnetico. Il martelletto viene attratto cosicché apre il circuito; la corrente cessa e il martelletto viene richiamato nella sua posizione di riposo dall’asticina elastica di acciaio che lo porta, chiudendo di nuovo il circuito. Questo processo avviene più volte al secondo, ma il funzionamento è capriccioso e richiede una paziente messa a punto, agendo sulla vite di contatto. In sintesi, una rapida variazione della corrente al primario genera un flusso di campo magnetico rapidamente variabile, che si concatena al secondario, generando in questo una forza elettromotrice indotta di notevole intensità. La tensione all’uscita del rocchetto presenta una semionda a bassa tensione e una semionda con un picco di tensione stretto e molto elevato e questo picco ne fa la caratteristica principale per i suoi impieghi. Il rocchetto è stato per più di mezzo secolo l'unico dispositivo in grado di generare tensioni periodiche elevate, ed è stato determinante per lo sviluppo delle ricerche sulle onde hertziane e sulle scariche nei tubi a gas rarefatti.
Cenni storici
Il rocchetto di E. D. Ruhmkorff (1803-1877) ha avuto un diffusissimo impiego dall’anno della sua invenzione (1851) come alimentatore ad alta tensione. Era infatti usato per alimentare: i tubi per la produzione dei raggi X in campo medico, i tubi a scarica o a vuoto nelle ricerche scientifiche, l’oscillatore di Hertz, le bottiglie sintoniche di Lodge, ecc.. Era inoltre l’alimentatore dell’oscillatore di Righi nel primo trasmettitore radio di Marconi. Secondo F. Cajori esso fu inventato da C. G. Page (1812-1868) nel 1838 negli Stati Uniti. Ma evidentemente l’invenzione nel 1851 non era nota in Europa.
Bibliografia | F. Cajori, Storia della fisica elementare, Zanichelli, Bologna 1908. G. Bruhat, Cours d’électricité, Masson & C., Paris 1924. L. Olivieri ed E. Ravelli, Elettrotecnica, vol. I, CEDAM, Padova 1959. L. Bonacossa, Il rocchetto di Ruhmkorff, G. Lavagnolo, Torino 1943. |
Eventuale iscrizione | lettere B e S sulla base e lettera P sul cilindro. |
Inventore | Heinrich Daniel Ruhmkorff nel 1851 |
Dati storici
Data di entrata | - |
Inventario | Album fotografico degli strumenti di fisica |
Vecchi numeri di inventario | 413, 10190 |
Donato - comperato - provenienza | - |
Dati relativi al restauro
Stato di conservazione | Buono |
Descrizione interventi effettuati | - |
Nome restauratore | - |
Osservazioni - Utilizzazione per la didattica | - |
Dati relativi alla conservazione
Armadio | 13 |
Ripiano | 2 |
Scheda tecnica del produttore | no |
Collocazione | Primo piano |
Sitografia
Link | Descrizione |
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Due rocchetti di Ruhmkorff | Descrizione, funzionamento e cenni storici |
https://www.fstfirenze.it/rocchetto-di-ruhmkorff/ | |
http://www.fondazionegalileogalilei.it/museo/collezioni/strumenti_scientifici/elettromag/schede_elettromag/roc_ruhmkorff.html |
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