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Motorino elettrico in C.C. Trouvé

Scheda completamente rielaborata a distanza dal dott. Fabio Panfili.
Si ringraziano: il dott. Roberto Mantovani, ricercatore presso l'Università di Urbino, per la preziosa e chiara consulenza; il sig. Vincenzo Panetta, la prof.ssa Astrik Gorghinian e il prof. Stefano Gianoglio per le indicazioni e la collaborazione.

Motorino elettrico in C.C. Trouvé
Figura da Catalogue N° 10 Physical Instruments by Ferdinand Ernecke Berlin SW. O. Newmann & Co. London, 1884 (?)

Motorino eletrico in C.C. Trouvé

Numero di Inventario -
Nome dello strumento Alternatore e motore asincrono [ERRATO N.d.R.]

Dati scientifici

Epoca -
Costruttore -
Dimensioni (in mm.) 170 x 110 x 220
Materiali (legno, metallo, vetro, plastica, gomma, ecc.) legno, ottone, ferro dolce, rame, ecc.
Descrizione Su una base di legno è fissata una colonnina di ottone che regge il motorino. Sulla base inoltre vi sono quattro morsetti serrafili e una sbarretta sottile di metallo che e termina su un contatto a vite posto su una delle due lastre rettangolari di ottone che formano due diametri del cerchio esterno e sono collegate con le due spazzole. Dalla base spunta un cilindretto di ottone da cui spunta un filo che è collegato con l'altra lastra di cui sopra dal lato opposto nella foto. Il motorino in corrente continua fu inventato nel 1864 circa da Gustave Trouvé ed ha un funzionamento particolare. Il cerchio all'interno è costituito da quattro archi, quasi sicuramente di ferro dolce, dalla forma interessante. Ognuno di essi va via via crescendo nello spessore per poi scendere rapidamente, subito seguito da un altro con lo stesso andamento saliente. Le due lastre portano al centro l'asse su cui ruotano le due bobine ognuna avvolta su un nucleo di ferro dolce. Il collettore, visibile in alcune foto, è un anello diviso in quattro parti. Le interruzioni dell'anello corrispondono ai punti di massima salienza degli archi quando le due bobine si trovano dinanzi ad essi. Un disco di materiale isolante isola il collettore dall'asta metallica ad esso vicina. La forma del collettore è essenziale per il funzionamento, molto originale, di questo motore. Dall'altra parte nella foto c'è il dispositivo per la rotazione di un tubo di Geissler in funzione. Questo infatti, ruotando rapidamente, appare come una serie spettacolare di tubi radiali luminosi grazie all'effetto stroboscopico e alla persistenza delle immagini sulla retina. La necessità era quindi ludica, a modo di gioco ottico come era tipico dell'Ottocento. Prima dell'impiego del motorino di Trouvé si ricorreva ad altri sistemi con manovelle.
Funzionamento Quando il motorino viene alimentato in corrente continua di 6 V bisogna subito dare al rotore un colpetto nel senso delle salienze degli archi. Infatti il motorino non è auto avviante e ruota nel senso delle salienze, indipendentemente dalle polarità dall'alimentatore. La particolarità del suo funzionamento sta nel fatto che, per la forma del complesso, gli elettromagneti attraggono con maggior forza le parti più vicine ad essi e quindi danno luogo alla rotazione. I punti morti, corrispondenti alle quattro interruzioni sul collettore e ai quattro punti di massima salienza degli archi, vengono superati per inerzia.
Bibliografia -
Eventuale iscrizione -
Inventore Gustave Trouvé (1839-1902) verso il 1864

Dati storici

Data di entrata -
Inventario -
Vecchi numeri di inventario -
Donato - comperato - provenienza -

Dati relativi al restauro

Stato di conservazione -
Descrizione interventi effettuati -
Nome restauratore -
Osservazioni - Utilizzazione per la didattica -

Dati relativi alla conservazione

Armadio -
Ripiano -
Scheda tecnica del produttore -
Collocazione -

Sitografia

museiscientifici/vittoriacolonna_roma/motorino_in_cc_trouve.txt · Ultima modifica: 2025/04/27 16:24 da fabio.panfili