museiscientifici:vittoriacolonna_roma:bobinasullecorrentiindotte
Indice
Apparecchio di E. Thomson
Scheda integrata e rielaborata dal dott. Fabio Panfili.
Numero di Inventario | 10188 |
Nome dello strumento | Bobina per esperimenti sulle correnti indotte |
Dati scientifici
Epoca | Inizio 900 |
Costruttore | - |
Dimensioni (in mm.) | Altezza 330 mm x larghezza 130 mm |
Materiali (legno, metallo, vetro, plastica, gomma, ecc.) | Legno, ferro dolce, metalli vari, rame, feltro, resina,. |
Descrizione | Questo apparecchio fu inventato da Elihu Thomson (1853-1937) e presentato nel 1887 ad un congresso dell'American Institute of Electrical Engineers. Su una base di legno cilindrica vi sono tre colonnine di metallo che sorreggono un secondo cilindro forato di minor spessore ricoperto sopra di feltro. Al centro della base si trova una bobina posta in verticale di molte spire di rame isolato che può essere alimentata in corrente alternata; bobina che passa attraverso il secondo cilindro forato. All'interno di questa bobina si trova un nucleo anticamente fatto di fili di ferro dolce, e sopra vi è una piattaforma che porta un attacco per lampadine. Nella foto manca l'anello di metallo conduttore che viene appoggiato sul cilindro coperto dal feltro e che, quando passa corrente nella bobina, salta verso l'alto. |
Funzionamento | La bobina costituisce il primario di un trasformatore e, se percorsa da corrente alternata, crea all’interno del nucleo un flusso di induzione magnetica variabile. L’anello di metallo coassiale con la bobina costituisce il secondario del trasformatore, formato da un’unica spira di un certo spessore. L’alimentazione del primario con una corrente alternata genera un campo magnetico variabile, che si concatena con l'anello. Però la spiegazione del funzionamento dell'apparecchio è piuttosto lunga e complessa e, per spiegare la forza di repulsione che fa saltare l'anello verso l'alto per circa 40/60 cm, bisogna tener conto dell'induttanza e della resistenza dell'anello stesso che spiegano il ritardo di fase della corrente ivi indotta, rispetto al campo inducente. Nell'anello si induce una forte corrente che lo riscalda per effetto Joule; infatti se disponiamo di una spira come secondario che si chiude con una lampadina, è possibile osservare l’accensione della stessa per effetto delle correnti indotte. Si deve avere l`accortezza che la tensione di alimentazione sia tale da evitare correnti nocive alla bobina. |
Bibliografia | G. Pegna, L'anello saltatore e nuove storie, La Fisica Nella Scuola Anno XLVI - n.1, gennaio- marzo 2013. Per un approfondimento consultare il link. |
Eventuale iscrizione | - |
Inventore | Elihu Thomson |
Dati storici
Data di entrata | - |
Inventario | Album fotografico degli strumenti di fisica |
Vecchi numeri di inventario | 8, 10188 |
Donato - comperato - provenienza | - |
Dati relativi al restauro
Stato di conservazione | Buono/discreto |
Descrizione interventi effettuati | - |
Nome restauratore | - |
Osservazioni - Utilizzazione per la didattica | |
Dati relativi alla conservazione
Armadio | 13 |
Ripiano | 1 |
Scheda tecnica del produttore | No |
Collocazione | Primo piano |
Sitografia
Link | Descrizione |
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https://www.istitutomontani.edu.it/museovirtuale/anello-saltatore-jumping-ring/ | Museo Virtuale ITT Montani |
museiscientifici/vittoriacolonna_roma/bobinasullecorrentiindotte.txt · Ultima modifica: 2025/02/12 17:50 da fabio.panfili