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Serie di lastre di Chladni

Scheda rielaborata dal dott. Fabio Panfili.

Serie di lastre di Chladni, immagine da Lab2go
Immagine da: Catalogue des Appareils pour l'Enseignement de la Physique construits par E. Leybold's Nachfolger Cologne, 1905.
Immagine da: Elementary Treatise on Physics Experimental and Applied translated from Ganot's Éléments De Physique by E. Atkinsons, W. Wood & Co., New York, 1910.
Immagine da: Physical Apparatus, Baird & Tatlock (London) Ltd.
Immagine da: Onde e Vibrazioni Cap. 1, ACUS_01_A-29.pdf

Lastre di Chladni

Numero di Inventario 275 [controllare]
Nome dello strumento Serie di lastre di Chladni

Dati scientifici

Epoca -
Costruttore -
Dimensioni (in mm.) 1250 x 340 x 200
Materiali (legno, metallo, vetro, plastica, gomma, ecc.) Legno, metallo
Descrizione L'apparato è composto di sei lastre di metallo di cui quattro sono circolari e di diametri diversi, due sono quadrate. Esse sono sostenute nel loro centro geometrico da eleganti colonnine di legno ben tornite, fissate ad una lunga base comune di legno. La base a sua volta poggia su quattro piedi curvi.
Funzionamento Dapprima si cosparge la lastra della serie, posta rigorosamente in orizzontale di uno strato sottile ed uniforme di sabbia finissima. Poi essa viene eccitata con un archetto sfregato su un bordo e si pone in vibrazione così da fornire suoni di frequenze differenti. Inoltre si possono generare ulteriori nodi toccando un altro punto con un dito (vedi la terza figura). La meraviglia è che sono numerosissimi i modi vibratori, a seconda della regione nella quale viene eccitata. Durante la vibrazione tutti i punti oscillano in direzione perpendicolare al piano della lastra (vibrazioni trasversali) con ampiezza variabile da punto a punto; la vibrazione ha ampiezza nulla in corrispondenza di certe linee particolari, dette linee nodali. Infatti la sabbia abbandona le regioni che si trovano in vibrazione (ventri) e si raccoglie nelle linee nodali, dando luogo a figure, spesso molto complicate e curiose, che furono ampiamente studiate da Chladni (E. Chladni, Entdeckungen über Theorie des Klanges, Lipsia 1787). Nelle lastre quadrate le figure di Chladni assumono forme svariatissime e spesso presentano una complessità ed una regolarità sorprendenti. Le lastre di forma circolare danno come linee nodali diametri e circonferenze se sono eccitate su un bordo dall'archetto di violino (ovvero solo circonferenze se sono eccitate nel bordo del centro con uno spago cosparso di resina, ma in questa serie del Liceo Tasso bisognerebbe smontare la lastra).
Riassumendo:
A) Relazione tra suono e vibrazione: Ernst F.F. Chladni (1756 - 1827) a fine '700 scoprì che a figure uguali corrispondevano suoni uguali, dimostrando la connessione tra il suono e gli schemi vibratori. B) Applicazioni: 1) Acustica: Le figure di Chladni sono un metodo classico per visualizzare le vibrazioni e studiare i fenomeni acustici. 2) Liuteria: I liutai utilizzano tecniche basate sulle figure di Chladni per ottimizzare le tavole armoniche di strumenti come i violini, garantendo un suono di qualità.
Bibliografia In internet si trovano moltissimi siti su questo argomento.
Eventuale iscrizione -
Inventore Ernst F. F. Chladni ( 1756 - 1827) fine '700.

Dati storici

Data di entrata -
Inventario -
Vecchi numeri di inventario 125 [Controllare]
Donato - comperato - provenienza -

Dati relativi al restauro

Stato di conservazione -
Descrizione interventi effettuati -
Nome restauratore -
Osservazioni - Utilizzazione per la didattica -

Dati relativi alla conservazione

Armadio XIII
Ripiano 2
Scheda tecnica del produttore no
Collocazione Aula Valerio Mengarini

Sitografia

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