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museiscientifici:piloalbertelli_roma:pozzetto_di_beccaria

Pozzo di Beccaria-Faraday

Scheda rielaborato dal dott. Fabio Panfili.

Pozzo di Beccaria-Faraday, Immagine di Lab2Go
Pozzo di Beccaria-Faraday, foto di Vincenzo Panetta
Pozzo di Beccaria-Faraday, foto di V. Panetta
Pozzo di Beccaria-Faraday, foto di V. Panetta
Pozzo di Beccaria-Faraday, foto di V. Panetta

Conduttore cavo in elettrostatica

Numero di Inventario 768
Nome dello strumento Pozzetto di Beccaria

Dati scientifici

Epoca 12/02/1906
Costruttore -
Dimensioni (in mm.) Altezza: 700 mm; diametro: 70 mm
Materiali (legno, metallo, vetro, plastica, gomma, ecc.) Ottone, vetro, filo, altri metalli
Descrizione Il pozzo di Beccaria-Faraday è un recipiente cilindrico cavo di ottone, chiuso superiormente da un coperchio di ottone, opportunamente sagomato, che si adatta all'orlo del cilindro, e porta una sfera metallica che ha una barretta conduttrice, isolata rispetto al coperchio e munita di un manico isolante esterno. La sfera dunque può essere spostata fino a toccare il fondo del pozzo poiché la barretta può scorrere a frizione. Il tutto è sospeso con due fili su due bracci che poggiano su una colonna isolata posta su base circolare.
Funzionamento Didatticamente serve per mostrare che all'interno di un conduttore cavo non esistono cariche elettriche in eccesso. Inizialmente si collega il pozzo con un elettroscopio e si osserva che il pozzo è privo di cariche. Poi si carica la sfera toccandola con una bacchetta (ad esempio di ebanite), già caricata per strofinio con un panno di lana, e si poggia il coperchio sul pozzo, prendendolo con il manico isolante. Si osserva ora che l'elettroscopio rivela all'esterno del pozzo la presenza di cariche della stesso segno di quelle sulla sfera, indipendentemente dalla posizione della sfera nel pozzo. Questo è dovuto al fenomeno di induzione elettrica. Infine si spinge fino in fondo al pozzo la sfera che lo tocca scaricandosi, ma non si nota nessuna variazione nell'indicazione dell'elettroscopio. Se si toglie il coperchio si può notare infatti che la sfera è scarica. Se infine la si rimette dentro fino a toccare il fondo e la si estrae di nuovo, la sfera è ancora scarica dimostrando che l'interno del pozzo è scarico, mentre al suo esterno vi è sempre la stessa quantità di cariche. L'intero esperimento va fatto possibilmente in aria ambiente secca. Tutto ciò è ben spiegato dalla legge di Gauss.
Cenno storico In genere gli storici della fisica più noti tendono a trascurare i lavori pionieristici di G. B. Beccaria (1716 - 1781) e attribuiscono la scoperta della proprietà del pozzo a Faraday, come del resto il lavoro di Beccaria sulla sfera è attribuito a Coulomb.
Bibliografia Apparecchi per l'Insegnamento della Fisica a cura del prof. R. Magini, Officine Galileo, 1940.
Ringraziamento Si ringrazia il sig. Vincenzo Panetta per la collaborazione.
Eventuale iscrizione -
Inventore G. B. Beccaria

Dati storici

Data di entrata -
Inventario Inventario del 31/12/1995: 570
Vecchi numeri di inventario Invenntario del 1/12/1984: 611/42
Donato - comperato - provenienza Comperato

Dati relativi al restauro

Stato di conservazione Funzionante, buono, non restaurato.
Descrizione interventi effettuati -
Nome restauratore -
Osservazioni - Utilizzazione per la didattica -

Dati relativi alla conservazione

Armadio A2
Ripiano R4
Scheda tecnica del produttore No
Collocazione Corridoio presidenza

Sitografia

Link Descrizione
https://www.istitutomontani.edu.it/museovirtuale/pozzo_di166/ Pozzo di Beccaria, Museo MITI, Fermo
https://www.istitutomontani.edu.it/museovirtuale/sfera_cava187/Sfera di Beccaria, Museo MITI, Fermo



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