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museiscientifici:piloalbertelli_roma:la_camera_chiara

Camera lucida o chiara

Scheda in ristrutturazione.

Camera chiara, foto di V. Panetta
Foto di V. Panetta
Foto di V. Panetta
Foto di V. Panetta
Foto di V. Panetta
Foto di V. Panetta
Foto di V. Panetta
Foto di V. Panetta
Foto di V. Panetta
Foto di V. Panetta
Foto di V. Panetta

Camera lucida

Numero di Inventario -
Nome dello strumento Camera chiara

Dati scientifici

Epoca -
Costruttore -
Dimensioni (in mm.) -
Materiali (legno, metallo, vetro, plastica, gomma, ecc.) Cuoio, velluto, raso(?), legno (custodia); vetro, ottone, acciaio, altri metalli (strumento).
Descrizione Questa camera lucida è costituita da un braccio estensibile in ottone dotato da una morsa per il fissaggio, da un prisma ottico, da 4 viti per le regolazioni, da due filtri ottici, incernierati sul telaio, per graduare la luminosità dell'immagine e da 4 lenti, ognuna delle quali va scelta per adattare l'immagine da disegnare e la visione della matita sul foglio. Il perno della lente va messo nel tubicino nero visibile nelle foto. Come si vede nelle foto il telaio ha una apertura grande, una di dimensione minore posta sul lato opposto, ed una molto più più piccola posta sul lato obliquo. Il telaio alloggia il prisma isoscele e una lastra di vetro a facce parallele e questi possono suggerire che l'esemplare è del V° tipo realizzato da G. B. Amici.
Funzionamento L'inventore Wollaston cercò un modo per disegnare facilmente un oggetto facendo arrivare alla pupilla del disegnatore sia l'immagine sia la punta della matita posta sul foglio. Per fare questa operazione costruì una camera lucida nella quale la luce, proveniente dall'oggetto da disegnare, doveva subire una doppia riflessione e una deviazione di 90° per inviare l'immagine così ottenuta verso l'occhio che contemporaneamente poteva osservare anche la punta della matita sul foglio, come nella figura sopra. Realizzò dunque un prisma particolare corredato da lenti e vetri per avere una buona visione. Ma, anni dopo, Amici perfezionò l'apparecchio in 5 modi diversi; l'uso del prisma isoscele per la riflessione totale (dapprima usò un semplice specchio) combinato con una lastra di vetro per una riflessione parziale è il V° modo, e pare sia quello adottato per questo esemplare. Se si usa solo una riflessione totale per deviare l'immagine di 90° si scambia la destra con la sinistra, come è noto, e per questo motivo occorre la doppia riflessione. La messa a punto dell'apparecchio richiede comunque molta pazienza e non poche prove con le lenti e i filtri a disposizione. Si consiglia di consultare l'indirizzo in sitografia e la bibliografia annessa.
Bibliografia -
Eventuale iscrizione La parte interna superiore della custodia presenta iscrizione “ED Lutz Opticien Paris”
Inventore William Hyde Wollaston nel 1806 (1766-1828); lo scienziato Giovan Battista Amici (1786-1863) successivamente la perfezionò; questo esemplare infatti somiglia al V° tipo realizzato da Amici nel 1819.

Dati storici

Data di entrata 5/04/1892
Inventario 92 (vecchio inventario di fisica)
Vecchi numeri di inventario 1067,92
Donato - comperato - provenienza -

Dati relativi al restauro

Stato di conservazione Lo strumento non è in buone condizioni
Descrizione interventi effettuati -
Nome restauratore -
Osservazioni - Utilizzazione per la didattica Utilizzabile (previa verifica)

Dati relativi alla conservazione

Armadio A1
Ripiano R2
Scheda tecnica del produttore No
Collocazione Corridoio presidenza, primo piano

Sitografia

Link Descrizione
http://gbamici.arcetri.inaf.it/strumenti/camera_lucida.htm Cenni storici e relativi riferimenti bibliografici

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museiscientifici/piloalbertelli_roma/la_camera_chiara.txt · Ultima modifica: 2025/04/02 17:01 da fabio.panfili