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museiscientifici:piloalbertelli_roma:elettroscopio_a_foglia_1

Collegamento esterno

Elettroscopio a due foglie, B

Scheda rielaborata dal dott. Fabio Panfili.

Elettroscopio a due foglie B, Immagine di Lab2Go
Elettroscopio a due foglie B, foto di V. Panetta

Elettroscopio

Numero di Inventario 707/136 1/12/1984
Nome dello strumento Elettroscopio B

Dati scientifici

Epoca 1913
Costruttore -
Dimensioni (in mm.) 370 mm, 200 mm, 170 mm
Materiali (legno, metallo, vetro, plastica, gomma, ecc.) Legno, vetro, ottone, alluminio (?), isolante.
Descrizione Un'ampolla di vetro porta nella parte superiore un cilindro di ottone che, nel suo interno, ha un elettrodo circondato da un isolante. La parte superiore dell'elettrodo termina con una sferetta di ottone, mentre la parte inferiore si protende nell'interno dell'ampolla e regge alla sua estremità due foglioline leggerissime di metallo. Le due foglioline sono tenute all’estremità dell'elettrodo di metallo che è conformata a pinzetta (serrata con un anello). In fondo all'ampolla vi sono dei sali per diminuire l'umidità all'interno.
Funzionamento Il suo funzionamento si basa sulla sovrapposizione di due effetti sulle foglioline leggerissime di metallo, sospese ad un’asticella conduttrice collegata all’elettrodo esterno. La forza di gravità tende a mantenere le foglioline in posizione verticale, ma quando esse si caricano dello stesso segno, la forza elettrica repulsiva tende ad allontanarle. Le foglioline dunque assumono una nuova posizione di equilibrio, formando un angolo che indica in modo non lineare la quantità di cariche presente su di esse. L’elettroscopio segnala la presenza di cariche, sia quando viene caricato per contatto e in questo caso si scarica lentamente, sia quando è soggetto a induzione elettrostatica e allora l’indicazione dipende dalla vicinanza dell’oggetto carico. Esso ha una piccola capacità e, quando sulle foglioline è presente un eccesso di cariche di un certo segno, fornisce un’indicazione del potenziale raggiunto. Un suo impiego nella didattica è il riconoscimento del tipo di carica. A tale scopo si strofina una bacchetta ad esempio di plexiglas con un panno di lana asciutto, ottenendo una carica positiva, con questa si tocca poi l’elettrodo dell’elettroscopio e si osserva il divergere delle foglioline. Se si accosta ora la bacchetta che è carica dello stesso segno, le foglioline divergeranno ancor di più. Mentre se si strofina con la lana una bacchetta di ebanite (o di PVC), che si carica di segno opposto, e la si avvicina alla sferetta le foglioline dapprima si avvicineranno per poi divergere di nuovo. Il diverso comportamento indica che la carica è di segno uguale o di segno opposto a quella dello strumento. Durante le operazioni può accadere che scocchi una piccola scintilla tra la bacchetta e l’elettrodo, falsando la prova. Altri impieghi comuni sono: la dimostrazione dell’induzione elettrostatica con due elettroscopi e un conduttore; l’illustrazione degli effetti della gabbia o del pozzo di Faraday-Beccaria; l’indicazione dei potenziali nel condensatore di Epino; ecc. ecc..
Cenni storici I primi elettroscopi risalgono al Settecento. Il più semplice dei quali, costruito da John Canton nel 1753, consisteva di due palline di sambuco sospesa ognuna ad un filo. Alcuni affermano che fu A. Volta il primo ad usare foglioline d’oro, ma è certo che fu A. Bennet nel 1786. Secondo G. Gamow e altri, F. Haukesbee inventò l’elettroscopio nel 1705.
Bibliografia -
Eventuale iscrizione -
Inventori John Canton nel 1735; Abraham Bennet nel 1786; secondo alcuni F. Haukesbee nel 1705.
Ringraziamenti Si ringrazia il sig. Vincenzo Panetta per la foto ed i preziosi suggerimenti.

Dati storici

Data di entrata 01/09/1913
Inventario -
Vecchi numeri di inventario
Donato - comperato - provenienza -

Dati relativi al restauro

Stato di conservazione Buono
Descrizione interventi effettuati -
Nome restauratore -
Osservazioni - Utilizzazione per la didattica -

Dati relativi alla conservazione

Armadio A3
Ripiano R2
Scheda tecnica del produttore No
Collocazione Corridoio presidenza, primo piano

Sitografia

Link Descrizione
https://www.istitutomontani.edu.it/museovirtuale/elettroscopio99/ Descrizione, funzionamento, usi, cenni storici
Elettroscopio a foglia Funzionamento dello strumento

museiscientifici/piloalbertelli_roma/elettroscopio_a_foglia_1.txt · Ultima modifica: 2025/02/27 18:16 da fabio.panfili