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Indice
Specchi di Fresnel
Dati scientifici
Epoca | 1930 |
Costruttore | Officine Galileo (?) |
Dimensioni (in mm.) | Lunghezza: 130 Larghezza: 145 Altezza: 325 |
Materiali (legno, metallo, vetro, plastica, gomma, ecc.) | vetro, acciaio, ottone |
Descrizione | Inventato nel 1816 da A. J. Fresnel (1788-1827) questo dispositivo è costituito da due specchi neri e lucidi quasi complanari dei quali uno è fisso e l'altro può essere regolato con una vite micrometrica posta sul retro. Esso serve per ottenere le due sorgenti coerenti di luce necessarie per l'interferenza da una sola sorgente reale; questa è stata collimata da una fenditura regolabile e incide sugli specchi quasi in radenza. Le due sorgenti virtuali illumineranno lo schermo e, con la giusta sovrapposizione, formeranno una figura di interferenza con caratteristiche molto migliori di quelle ottenute col dispositivo a due fenditure di T. Young. L'apparecchio è formato da due specchi neri quasi complanari ed è sostenuto da uno stativo di ottone regolabile in altezza con base in ferro. In un esemplare costruito dalle Officine Galileo nel 1940 l'angolo tra i due specchi era fissato dalla fabbrica. |
Funzionamento | La procedura molto delicata è la seguente: si dispongono gli specchi in modo tale da formare tra loro un angolo piatto; poi si regola lo specchio girevole ruotando lentamente la vite e osservando ogni volta l'immagine sullo schermo. Dapprima si devono ottenere sullo schermo due macchie luminose di uguale intensità, poi si regola la vite per ottenere la loro sovrapposizione affinché appaiano ben chiare le frange di interferenza. L'angolo tra gli specchi si discosta di poco dai 180°. Il diaframma ortogonale, posto tra i due specchi, serve per evitare che la lamina di luce proveniente dalla sorgente reale vada a sovrapporsi alle frange di interferenza confondendone i dettagli. In luce bianca si hanno ovviamente frange di interferenza colorate, pertanto anche all'epoca si preferiva luce monocromatica possibilmente rossa, ottenuta con un semplice filtro trasparente colorato. Oggi si usa il laser che però richiede la divergenza del pennello luminoso, ottenuta ad esempio con un oculare di microscopio posto tra il laser e la fenditura. Inoltre agli specchi si preferisce il biprisma di Fresnel, anche se l'uso degli specchi presenta il vantaggio di poter variare la zona di sovrapposizione dei raggi interferenti. La figura sotto mostra il percorso dei raggi luminosi. |
Bibliografia | - |
Eventuale iscrizione | Officine Galileo |
Inventore | A.J. Fresnel (1788-1827) nel 1816 |
Dati storici
Data di entrata | - |
Inventario | - |
Vecchi numeri di inventario | - |
Donato - comperato - provenienza | - |
Dati relativi al restauro
Stato di conservazione | buono |
Descrizione interventi effettuati | - |
Nome restauratore | - |
Osservazioni - Utilizzazione per la didattica | - |
Dati relativi alla conservazione
Armadio | 1 |
Ripiano | 2 |
Scheda tecnica del produttore | no |
Collocazione | Laboratorio di Fisica |
Sitografia
Link | Descrizione |
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https://www.istitutomontani.edu.it/museovirtuale/specchi_di194/ | Collezione ITT G. e M. Montani, Fermo |
museiscientifici/massimo_roma/specchidifresnellmassimo.txt · Ultima modifica: 2024/12/01 22:17 da fabio.panfili