Strumenti Utente

Strumenti Sito


museiscientifici:isacconewton_roma:elettrometro_di_braun

Elettrometro assoluto di Braun

Descrizione

Elettrometro di Braun

Numero di Inventario 142
Nome dello strumento Elettrometro di Braun

Dati scientifici

Epoca post 1986
Costruttore -
Dimensioni (in mm.) 200l, 60p, 200h
Materiali (legno, metallo, vetro, plastica, gomma, ecc.) metalli vari, vetro, isolante
Descrizione Una scatola di metallo con due pareti di lastre di vetro contiene un ago leggero e ben bilanciato, che gira intorno ad un perno orizzontale. Una lastrina di metallo sostiene l'ago e lo collega al disco posto sopra la scatola. Nella foto la parte superiore della lastrina, collegata al disco, è a sinistra dell'ago nella sua posizione di riposo; mentre la parte inferiore è a destra. Il disco è sostenuto a sua volta da una colonnina di metallo ben isolata dalla scatola. Le due punte dell'ago sfiorano due scale. Quella visibile nella foto va dallo 0 fino a 4 kV. Notare che dallo 0 all'1 la distanza è ben diversa che tra gli altri tre numeri.
Funzionamento L'elettrometro indica: o la carica prelevata per contatto dall'oggetto in esame, o la presenza di oggetti carichi nelle vicinanze per induzione elettrostatica. Inoltre, se opportunamente tarato, può misurare una differenza di potenziale. Per misurare la d. di p. tra due punti si collega un punto con il disco e l'altro con la scatola. Quando l'elettrometro viene caricato, l'ago assume una posizione di equilibrio dovuta agli effetti della forza di repulsione elettrostatica fra l'ago e la lastrina e della componente non bilanciata del suo peso. L'angolo che forma l'ago con la lastrina dipende in modo non lineare dal numero di cariche presenti sull’ago e sulla lastrina fissa. L’elettrometro ha una piccola capacità e, quando assume cariche in eccesso, indica, entro una larga approssimazione, la differenza di potenziale elettrostatico raggiunta dall’elettrodo rispetto alla scatola. La piccola variazione della sua geometria non ne cambia apprezzabilmente la capacità, piuttosto vi sono altri fattori che lo rendono poco affidabile nella misura. L’esperienza infatti mostra che il funzionamento degli elettrometri è molto capriccioso per farne uno strumento di misura vero e proprio: risultano critiche sia l’umidità dell’aria (che, se eccessiva, lo scarica rapidamente), sia la geometria e la natura degli oggetti vicini. La scatola di metallo fa da schermo, ma non è sufficiente ad evitare queste influenze. Una taratura delicata può rendere la misura quantitativa, ma, ad esempio, una mano che si avvicina può mutare la divergenza dell’ago. L'uso didattico di tale strumento, oltre a misurare la differenza di potenziale, è il rilevare la presenza di cariche o il riconoscimento del loro segno, inoltre serve per mostrare l'induzione elettrostatica, il funzionamento della gabbia o del pozzo di Beccaria-Faraday, e negli esperimenti col condensatore di Epino, con le Bottiglie di Leyda, con l'elettroforo di Volta ecc. .
Bibliografia -
Eventuale iscrizione -
Inventore Karl Ferdinand Braun (1859 - 1918) tra il 1887 e il 1891

Dati storici

Data di entrata post 1986
Inventario -
Vecchi numeri di inventario 0051
Donato - comperato - provenienza comperato

Dati relativi al restauro

Stato di conservazione funzionante
Descrizione interventi effettuati -
Nome restauratore -
Osservazioni - Utilizzazione per la didattica -

Dati relativi alla conservazione

Armadio B2
Ripiano
Scheda tecnica del produttore no
Collocazione Laboratorio di fisica

Sitografia

museiscientifici/isacconewton_roma/elettrometro_di_braun.txt · Ultima modifica: 2024/11/15 10:18 da 127.0.0.1