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Indice
Spettroscopio
Descrizione
Lo spettroscopio è usato per osservare e analizzare lo spettro della luce emessa da una sorgente luminosa. Il fenomeno su cui si basa è la dispersione della luce prodotta da un prisma di vetro collocato nella scatola nera al centro dello strumento. L’apparecchio dispone di un collimatore e di un cannocchiale.
Numero di Inventario | - |
Nome dello strumento | Spettroscopio |
Dati scientifici
Epoca | posteriore al 1950 |
Costruttore | Officine Galileo |
Dimensioni (in cm.) | 37 cm, lunghezza braccio 32 cm |
Materiali (legno, metallo, vetro, plastica, gomma, ecc.) | ghisa, alluminio,vetro |
Descrizione | Gli elementi di uno spettroscopio tipo sono essenzialmente quattro: l'elemento dispersivo, prisma o reticolo, la fenditura, l’ottica collimatrice e l’ottica della camera o di osservazione.A questi quattro elementi fondamentali si aggiunge il box contenente il reticolo o il prisma, col sistema meccanico di movimentazione dell'elemento che disperde o diffrange, ovvero quello che consente il movimento ondeggiante dello stesso sul proprio asse. |
Funzionamento | Ponendo una lente convergente di fronte ad una fenditura illuminata da una luce monocromatica e collocando un prisma sulla traiettoria dei raggi uscenti da essa, è possibile ottenere una immagine reale della fessura medesima su di uno schermo posizionato ad una distanza opportuna e questa immagine si presenta sotto forma di una riga luminosa detta riga spettrale. Se la sorgente è costituita da una luce bianca sullo schermo si disegnerà uno spettro continuo causato dalle diversi componenti in frequenza della radiazione luminosa. Nello spettroscopio classico, lo schermo è sostituito da un cannocchiale, che consente di ottenere una maggiore luminosità delle righe spettrali osservate. La lente convergente e la fenditura, sono collocate nello spettroscopio classico, agli estremi di un tubo detto collimatore. In questo strumento, il fascio di raggi paralleli che esce dalla lente, viene deviato e scomposto dal prisma, raccogliendosi poi nel cannocchiale. Per una corretta risoluzione delle singole righe spettrali, occorre che il prisma o il cannocchiale, possa ruotare affinché possa essere visualizzata di volta in volta la riga interessata. Nello spettroscopio classico il cannocchiale è dotato di un meccanismo che consente il movimento di quest’ultimo, lo strumento spesso è integrato con un proiettore, cioè un terzo tubo, che porta a un estremo una lente e all’altro una scala di riferimento per le lunghezze d’onda (di solito incisa su una piccola lastra di vetro), che viene illuminata, e sovrappone la propria immagine a quella dello spettro esaminato, permettendo così le misurazioni. Nello spettroscopio la capacità di distinguere i minimi dettagli di uno spettro, dipende dal potere dispersivo (rapporto fra l’angolo apparente sotto il quale si vede l’intervallo delle due righe spettrali e la distanza fra queste in termini di lunghezza d’onda) dello strumento; più il potere dispersivo è grande più è possibile distinguere le righe diverse dello spettro. Tuttavia un elevato potere dispersivo è inutile se non è accompagnato da un sufficiente potere risolutivo ( qualità dello strumento), perchè ciò produrrebbe una maggiore separazione delle righe e un allargamento delle stesse. |
Bibliografia | - |
Eventuale iscrizione | - |
Inventore | Kirchhoff |
Dati storici
Data di entrata | - |
Inventario | - |
Vecchi numeri di inventario | 159 |
Donato - comperato - provenienza | - |
Dati relativi al restauro
Stato di conservazione | Buono |
Descrizione interventi effettuati | - |
Nome restauratore | - |
Osservazioni - Utilizzazione per la didattica | - |
Dati relativi alla conservazione
Armadio | 16 |
Ripiano | B |
Scheda tecnica del produttore | No |
Collocazione | Corridoio del primo piano del Liceo Classico Giulio Cesare |
Sitografia
Link | Descrizione |
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Spettroscopi per lo studio della radiazione visibile | Museo di Fisica di Sapienza Università di Roma |
museiscientifici/giuliocesare_roma/spettroscopio.txt · Ultima modifica: 2023/02/21 10:30 da qcadmin