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Indice
Rocchetto di Ruhmkorff
Dati scientifici
Epoca | |
Costruttore | |
Dimensioni (in mm.) | altezza : 36 cm, lunghezza: 60 cm, profondità: 24 cm |
Materiali (legno, metallo, vetro, plastica, gomma, ecc.) | ferro dolce, rame isolato, materiali isolanti, metalli. |
Descrizione | Su una base rettangolare di legno poggia un rocchetto costituito da un nucleo ferromagnetico formato da ferro dolce, attorno al quale sono avvolte due bobine coassiali racchiuse da un involucro isolante. Quella interna ha poche spire di robusto filo di rame isolato ed è il primario; quella esterna ne ha numerosissime e fa da secondario. Il rocchetto di Ruhmkorff è essenzialmente un trasformatore, ma mentre un normale trasformatore viene alimentato in corrente alternata, il rocchetto è alimentato da una batteria di pile o di accumulatori, oppure da un potente alimentatore in C.C., la cui corrente continua viene interrotta bruscamente e periodicamente. Il più comune dispositivo usato è l’interruttore elettromagnetico a martelletto di Neef, dello stesso tipo dei vecchi campanelli elettrici. La bobina esterna è collegata allo spinterometro ben visibile sopra il rocchetto. |
Funzionamento | Quando si collega una batteria o un alimentatore idoneo al circuito primario, la corrente che vi circola genera un flusso magnetico. Il martelletto viene attratto cosicché apre il circuito; la corrente cessa e il martelletto viene richiamato nella sua posizione di riposo dall’asticina elastica di cui è fatto, chiudendo di nuovo il circuito. Questo processo avviene più volte al secondo, ma il funzionamento è capriccioso e richiede una paziente messa a punto. Per sommi capi, una rapida variazione della corrente al primario genera un flusso di campo magnetico rapidamente variabile, che si concatena al secondario, generando in questo una forza elettromotrice indotta di notevole intensità. La tensione all’uscita del rocchetto presenta una semionda a bassa tensione e una semionda con un picco di tensione stretto e molto elevato che ne fa la caratteristica principale per i suoi impieghi. Tale dispositivo costituì per molto tempo l'unico mezzo per ottenere elevate tensioni in modo continuativo e contribuì in modo determinante allo sviluppo delle ricerche sulle onde hertziane e sulla scarica nei gas rarefatti. |
Bibliografia | Musis-Liceo Ginnasio Statale Giulio Cesare. F. Cajori, Storia della fisica elementare, Zanichelli, Bologna 1908. G. Bruhat, Cours d’électricité, Masson & C., Paris 1924. L. Olivieri ed E. Ravelli, Elettrotecnica, vol. I, CEDAM, Padova 1959. L. Bonacossa, Il rocchetto di Ruhmkorff, G. Lavagnolo, Torino 1943. |
Eventuale iscrizione | - |
Inventore | Heinrich Ruhmkorff |
Dati storici
Data di entrata | - |
Inventario | - |
Vecchi numeri di inventario | - |
Donato - comperato - provenienza | - |
Dati relativi al restauro
Stato di conservazione | buono |
Descrizione interventi effettuati | - |
Nome restauratore | - |
Osservazioni - Utilizzazione per la didattica | - |
Dati relativi alla conservazione
Armadio | - |
Ripiano | - |
Scheda tecnica del produttore | NO |
Collocazione | Laboratorio di fisica del primo piano del Liceo Ginnasio Statale Giulio Cesare |
Sitografia
Link | Descrizione |
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museiscientifici/giuliocesare_roma/rocchetto_di_ruhmkorff.txt · Ultima modifica: 2024/07/05 17:20 da fabio.panfili