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Indice
Motore asincrono bifase (ideato da Galileo Ferraris)
Numero di Inventario | - |
Nome dello strumento | Motore asincrono bifase (ideato da Galileo Ferraris) |
Dati scientifici
Epoca | - |
Costruttore | - |
Dimensioni (in mm.) | lunghezza 4450, larghezza 260, altezza 200 |
Materiali (legno, metallo, vetro, plastica, gomma, ecc.) | rame isolato con seta, ferro dolce, ottone, legno, metalli vari |
Descrizione | Il motore asincrono bifase è formato da una parte fissa, detta statore, e da una mobile detta rotore. Lo statore è fatto da quattro bobine, disposte perpendicolarmente tra loro e percorse da due correnti alternate sfasate quasi in quadratura. Le due bobine verdi, visibili nella foto, sono in serie tra loro, come lo sono le due bobine rosse, in modo tale che i rispettivi poli nord e sud siano affacciati verso il rotore. Le quattro bobine sono avvolte su quattro espansioni di un circuito magnetico di ferro dolce a forma di anello che circonda il tutto. Il rotore è un cilindro di rame che può ruotare intorno al suo asse all'interno delle quattro bobine. A destra nella foto si vede un deviatore che probabilmente serve per invertire il verso di una delle due correnti di alimentazione e quindi invertire il senso della rotazione del motore. Ma per esserne certi bisognerebbe esaminare da vicino i collegamenti, che nelle foto sono nascosti, per poi ricavarne lo schema elettrico. |
Funzionamento | Le due correnti alternate, per un ottimo funzionamento del motore, dovrebbero essere sfasate di 90°, in modo tale che quando il campo magnetico del polo nord di una bobina verde, affacciato verso il rotore, raggiunge la massima intensità; il polo nord della vicina bobina rossa è nullo ma sta per crescere, per poi raggiungere la massima intensità mentre il primo si annulla, per poi invertirsi. E così via. Il campo magnetico risultante da questo gioco dei due campi magnetici è in rotazione. Ma, nella pratica di laboratorio, da un solo alimentatore in corrente alternata si invia una corrente ad esempio alle due bobine verdi, mentre si ottiene lo sfasamento della seconda corrente collegando in serie a due bobine (in questo caso rosse) un condensatore di opportuna capacità, che però genera uno sfasamento inferiore ai 90° richiesti (per la presenza della resistenza e dell'induttanza delle bobine). Il campo magnetico rotante, generato dalle correnti nelle bobine, induce nel rotore delle correnti di Foucault che producono dei poli magnetici che si oppongono al campo rotante, per la legge di Lenz, e mettono in moto il rotore, con velocità angolare minore della velocità angolare del campo rotante, da cui deriva il termine: “asincrono”. |
Bibliografia | - |
Eventuale iscrizione | - |
Inventore | Galileo Ferraris, inventato nel 1886, progetto pubblicato nel 1888 |
Dati storici
Data di entrata | - |
Inventario | - |
Vecchi numeri di inventario | 164, 259 |
Donato - comperato - provenienza | - |
Dati relativi al restauro
Stato di conservazione | buono |
Descrizione interventi effettuati | - |
Nome restauratore | - |
Osservazioni - Utilizzazione per la didattica | - |
Dati relativi alla conservazione
Armadio | 6 |
Ripiano | B |
Scheda tecnica del produttore | No |
Collocazione | Corridoio del primo piano del Liceo Classico Giulio Cesare |
Sitografia
Link | Descrizione |
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https://pegna.vialattea.net/12CM_Rotante.htm | Descrizione, funzionamento e cenni storici |
https://www.lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/ST060-00105/ | Descrizione e cenni storici |
museiscientifici/giuliocesare_roma/motore_asincrono_bifase_ideato_da_galileo_ferraris.txt · Ultima modifica: 2024/12/14 17:28 da fabio.panfili