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museiscientifici:giuliocesare_roma:apparecchio_telegrafico_ricevente

Apparecchio telegrafico ricevente Morse

Apparecchio telegrafico ricevente, Immagine di Lab2Go

Ricevitore telegrafico Morse

Numero di Inventario -
Nome dello strumento Apparecchio telegrafico ricevente Morse

Dati scientifici

Epoca posteriore al 1850
Costruttore -
Dimensioni (in mm.) lunghezza 230 mm , larghezza 110 mm , altezza 240 mm .
Materiali (legno, metallo, vetro, plastica, gomma, ecc.) ferro, metallo, legno, ottone, carta
Descrizione Si fa riferimento alla foto. Su una base di legno a sinistra si trova un meccanismo ad orologeria, in una cassa di ottone, che aziona un sistema di ruotine per trascinare la carta avvolta su un rullo posto al centro in verticale. Il rullo ha due dischi fra i quali è avvolto un lungo nastro di carta. Sulla sinistra vi è anche un meccanismo con leve, ruotine e una rotella collegata ad un serbatoio di inchiostro. Questo apparecchio scrivente è comandato da un una leva azionata da due elettromagneti, posti sulla destra, la cui corrente proviene dai due morsetti che dovrebbero essere collegati al cavo bifilare che porta il segnale proveniente dal trasmettitore.
Funzionamento Esso consiste in un meccanismo ad orologeria che fa avanzare il nastro e in due elettrocalamite che, se eccitate da un segnale ricevuto, spingono con una leva, che termina con una lamina curva, il nastro contro una rotellina bagnata di inchiostro. Quando cessa l'azione delle elettrocalamite una molla antagonista respinge il nastro. L'azione meccanica del tasto del trasmettitore, che modula a distanza la corrente di eccitazione delle elettrocalamite, determina la scrittura: se il segnale (e quindi la corrente nelle elettrocalamite) è brevissimo, rimarrà un punto sul nastro di carta, altrimenti, per un tempo maggiore, verrà segnata una linea. Una sequenza che segue un codice alfabetico convenzionale, ad esempio il Morse, rende il messaggio comprensibile. L’apparecchio di Morse fu utilizzato nel 1844 per inviare il primo telegramma pubblico. Il ricevitore Morse fu usato da Marconi nei primi apparecchi di telegrafia senza fili.
Brevi cenni storici Il ricevitore telegrafico fu inventato da S. Morse (1791-1872) e fu collaudato su una distanza di quattro leghe (circa 15 chilometri) nel 1844 per inviare il primo telegramma pubblico. I primi strumenti elettrici per la trasmissione telegrafica furono inventati nel 1837 dallo statunitense S.F.D. Morse (1791-1872) e indipendentemente dal fisico britannico C. Wheatstone in collaborazione con l’ingegnere W.F. Cooke, anche se basati su modalità costruttive diverse. Secondo alcuni, Samuel Morse condivise l'invenzione con Alfred Vail.
Bibliografia La letteratura sull’argomento è vastissima. Ne elenchiamo qui solo alcuni autori: A Ganot. A. Righi, B. Dessau, G. Veroi, O. Murani, L. Graetz, A. Curchod, L. Vellard, D. Dunod.
Eventuale iscrizione -
Inventore Samuel Finley Breese Morse

Dati storici

Data di entrata -
Inventario -
Vecchi numeri di inventario 0247
Donato - comperato - provenienza -

Dati relativi al restauro

Stato di conservazione Ottimo
Descrizione interventi effettuati -
Nome restauratore -
Osservazioni - Utilizzazione per la didattica -

Dati relativi alla conservazione

Armadio 6
Ripiano C
Scheda tecnica del produttore No
Collocazione Corridoio del primo piano del Liceo Classico Giulio Cesare

Sitografia

Link Descrizione
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