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museiscientifici:ettoremajorana_roma:tubodicrookes

Tubo di Crookes

Descrizione

Tubo di Crookes

Numero di Inventario 2
Nome dello strumento Tubo di Crookes a mulinello

Dati scientifici

Epoca Intorno agli anni '30
Costruttore -
Dimensioni (in mm.) 300 x 160 x 50
Materiali (legno, metallo, vetro, plastica, gomma, ecc.) Base di legno, tubo di vetro e componenti in metallo e alluminio
Descrizione Il tubo di vetro presenta due protuberanze cilindriche verticali ai suoi estremi. In cima ad ogni protuberanza vi è un contatto di metallo a cui è collegato un filo che si estende all'interno verso il basso, si salda ad un’asticella ricurva di alluminio che termina con un dischetto. I due elettrodi sono posti appena sopra ad un binario formato da due asticelle sottili di vetro. Sul binario poggiano i perni di un leggerissimo mulinello a sei palette ricoperte di vernice fluorescente.
Funzionamento Il tubo a vuoto con mulinello serve per mostrare che i raggi catodici (elettroni veloci) possono produrre la rotazione meccanica di un leggero mulinello posto lungo il loro cammino. Per un corretto funzionamento il binario deve essere orizzontale; per agevolare questa esigenza si possono mettere dei piccoli spessori di carta sotto il supporto di legno. Il tubo viene normalmente alimentato col rocchetto di Ruhmkorff collegato ai due contatti esterni; quando il mulinello è arrivato a fine corsa, basta invertire i cavetti dell’alimentazione e il mulinello percorre la rotaia di vetro in senso inverso. In letteratura si trovano due diverse interpretazioni del meccanismo che provoca la rotazione. La gran parte degli autori del primo novecento parla di azione meccanica o di effetti meccanici degli elettroni che urtano il lato esposto delle palette. Autori di lavori a carattere divulgativo più recenti, ripetono gli stessi vaghi concetti. Qualcuno dopo alcuni calcoli si chiede se gli urti degli elettroni sono sufficienti a far girare il mulinello. S.Tolansky, invece, negli anni sessanta descrive un processo molto simile a ciò che avviene nel radiometro di Crookes, nel quale un mulinello, in un'ampolla di vetro vuota, gira se colpito dalla luce. È facile mostrare che i raggi catodici riscaldano i corpi per urto. Secondo Tolansky dunque, il lato della paletta, colpito dagli elettroni, diviene più caldo dell’altro e le molecole del gas residuo che vengono a contatto con questo lato, acquistano una maggiore energia cinetica di quelle sull’altro lato. Ne consegue che la maggiore quantità di moto delle molecole che rimbalzano via, provoca una più forte reazione sul lato caldo che non sul lato freddo, mettendo in rotazione il mulinello.
Bibliografia S. Tolansky, Introduzione alla fisica atomica, P. Boringhieri Torino 1966.L. Graetz, L’elettricità e le sue applicazioni, F. Vallardi Milano 1907.L. Segalin, Fisica sperimentale, vol. II G. B. Paravia Torino 1933. A. Ròiti, Elementi di fisica, vol. II Le Monnier Firenze 1908. Scheda di istruzioni N° 496 della Paravia.
Eventuale iscrizione -
Inventore William Crookes

Dati storici

Data di entrata Sconosciuta
Inventario Inventario aula fisica 5
Vecchi numeri di inventario 29 verde - 46 bianco - 84 rosso
Donato - comperato - provenienza Sconosciuto

Dati relativi al restauro

Stato di conservazione Buono
Descrizione interventi effettuati -
Nome restauratore -
Osservazioni - Utilizzazione per la didattica -

Dati relativi alla conservazione

Armadio A
Ripiano III
Scheda tecnica del produttore No
Collocazione Aula 11 MUDITAC

Sitografia

museiscientifici/ettoremajorana_roma/tubodicrookes.txt · Ultima modifica: 2024/06/10 17:44 da fabio.panfili