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Indice
Generatore di Van de Graaff
Descrizione
Numero di Inventario | 1 |
Nome dello strumento | Generatore di Van der Graaff |
Dati scientifici
Epoca | Prima del 1992 |
Costruttore | Paravia |
Dimensioni (in mm.) | 460 mm (altezza), 180 mm (larghezza), 160 mm (profondità), sfera di diametro 170 mm |
Materiali (legno, metallo, vetro, plastica, gomma, ecc.) | metalli vari, alluminio plexiglas, cinghia flessibile di gomma naturale, legno plastificato |
Descrizione | È un generatore elettrostatico che permette di ottenere tensioni elevate, accumulando una quantità di cariche elettrostatiche dell'ordine di qualche milionesimo di C. La corrente elettrica prodotta è dell'ordine di qualche micro ampere. Si possono così produrre scintille di oltre 40 mm di lunghezza tra il bordo della sfera e una sferetta scaricatrice avvicinata opportunamente. Ciò è dovuto alla piccola capacità della sfera che è proporzionale al suo raggio. Quattro colonne di plexiglas, poggiate su una base in legno, sostengono una grande sfera metallica cava; al loro interno scorre una cinghia flessibile di gomma naturale montata su due rulli, uno dei quali è alloggiato all'interno della cavità della sfera e l'altro alla base della macchina. Quest'ultimo è meccanicamente collegato ad un motore elettrico, alimentato in corrente continua con tensione di 8 V max, potenza 20 W, che lo fa ruotare tenendo in movimento la cinghia. La massa della macchina è di 1,6 kg circa. Tre pettini metallici sono collocati di fronte ai due rulli e sfiorano la cinghia; uno, “c” nella figura 2, è collegato alla sfera metallica, un altro “b” a terra a sinistra, per scaricare la cinghia in discesa e il terzo “a” a destra per caricare la cinghia in salita, sempre collegato a terra. |
Funzionamento | Per un buon funzionamento del generatore è bene che l'ambiente sia secco (o poco umido) e prima di iniziare bisogna allontanare ogni oggetto. Poi si alimenta il motore che fa girare il rullo vicino alla base, mettendo in moto la cinghia. Il prelievo delle cariche avviene sia per strofinio (effetto triboelettrico) sia per il potere delle punte, poichè i pettini terminano con lame. Generalmente la gomma naturale preleva elettroni dal primo pettine “a” collegato a terra; pertanto la cinghia sale con un eccesso di cariche negative che vengono prelevate dal pettine “c” in alto, collegato internamente alla sfera che si carica esternamente di segno negativo. La carica accumulata in questo modo determina, intorno alla sfera, un campo elettrico che può arrivare a ionizzare l’aria circostante, producendo scariche verso altri conduttori presenti in prossimità. Il terzo pettine “b”, posto in basso a sfiorare la cinghia discendente, provvede a scaricarla rendendola neutra in modo tale che il processo possa continuare, permettendo così l'accumulo di cariche sulla sfera, fino a che si raggiunge una tale intensità del campo elettrico da ionizzare l'aria. Questo generatore è adatto per eseguire molti esperimenti di elettrostatica. |
Bibliografia | Fisica catalogo generale PARAVIA, Torino, 1994, per le caratteristiche. |
Eventuale iscrizione | n. inv. 2016 |
Inventore | Robert Jemison van de Graaff (1901-1967) nel 1929 |
Dati storici
Data di entrata | Prima del 1992 |
Inventario | Inventario aula fisica 5 |
Vecchi numeri di inventario | 234 - 281 -11 |
Donato - comperato - provenienza | Sconosciuta |
Dati relativi al restauro
Stato di conservazione | Non funzionante |
Descrizione interventi effettuati | - |
Nome restauratore | - |
Osservazioni - Utilizzazione per la didattica | - |
Dati relativi alla conservazione
Armadio | A |
Ripiano | Quinto |
Scheda tecnica del produttore | No |
Collocazione | Aula 11 MUDITAC |
Sitografia
Link | Descrizione |
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museiscientifici/ettoremajorana_roma/generatore_di_van_der_graaf.txt · Ultima modifica: 2024/12/10 00:41 da fabio.panfili