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Diapason elettromagnetico con tamburo registratore

Immagine

Immagine da Catalogue des Appareils d'Acoustique construits par Rudolph Koenig, Paris, 1889


Immagine da Catalogue des Appareils pur l'Enseignement de la Physique construits par E. Leybold's Nachfolger, Cologne, 1905


Descrizione e Funzionamento
Immagine da M. Michetti, Fisica, Vol. I, Canova, Treviso 1972


L`elettrodiapason ottiene questa persistenza nel modo seguente (vedi figura). Quando i rebbi si allargano la lamina L tocca la punta della vite V di regolazione, chiudendo il circuito elettrico della pila P. La corrente passa così nell`avvolgimento dell`elettrocalamita SN che attrae i rebbi avvicinandoli; il circuito allora si apre, i rebbi si allontanano l`uno dall`altro per elasticità e continuando poi per inerzia superano la posizione di riposo. Essi verrebbero comunque richiamati verso la posizione di riposo dalla forza elastica, ma nel frattempo la lamina tocca di nuovo la punta della vite, la forza magnetica accentua l`avvicinamento dei rebbi e il processo si ripete. Se non ci fosse la forza magnetica, i rebbi continuerebbero a vibrare di moto armonico smorzato per qualche tempo, invece il sistema elettromagnetico interviene con lo stesso periodo proprio del diapason, producendo oscillazioni forzate persistenti.
Il diapason elettromagnetico all`epoca poteva venire usato (oltre che, in questo caso, per osservare l'andamento temporale delle vibrazioni): per la taratura di strumenti elettroacustici, come modulatore nei generatori ad alta frequenza, per la taratura di strumenti di misura, per orologi elettrici, per la stabilizzazione di frequenza nei radiotrasmettitori, ecc., oltre naturalmente, a scopo didattico, per riprodurre fenomeni di interferenza, battimenti ecc. .
Intorno al 1860, H. von Helmholtz a R. Koenig inventarono e costruirono un diapason elettromagnetico che per la prima volta forniva un suono continuo ad una data frequenza. Secondo altri autori la sua invenzione si deve invece a M. Mercadier e avvenne intorno al 1873.

Numero di Inventario 56a
Nome dello strumento Diapason elettromagnetico con tamburo registratore

Dati scientifici

Epoca 3/4 XIX
Costruttore Rudolph Koenig
Dimensioni (in mm.) 490 X 80 X 242; 560 X 180 x 270
Materiali (legno, metallo, vetro, plastica, gomma, ecc.) legno, acciaio, rame, ottone.
Descrizione Su di un sostegno di legno (probabilmente di costruzione più recente) è fissata una tavoletta con un diapason elettromagnetico di 100 Vibrazioni Semplici (VS) che corrispondono a 100 Vibrazioni Complete (Hz). Secondo la descrizione di Paolo Brenni il cilindro registratore è formato da un telaio di ferro che sostiene un asse munito di manovella sul quale è inserito un tamburo metallico. Questo tamburo dovrebbe trovarsi sulla sinistra nella foto, ma è assente. Inoltre manca il tipico graffietto che dovrebbe essere all'estremità di uno dei due rebbi. Per completare la mancanza dei due oggetti, essenziali per la descrizione, vi sono le due figure esplicative. Si ritiene che il tamburo della figura sia simile a quello mancante.
Funzionamento Il dispositivo di interruzione di corrente è posto su uno dei due rebbi. L'elettromagnete, alimentato da una pila, attrae i rebbi ma il loro avvicinamento interrompe il circuito elettrico. I rebbi vengono rilasciati, si ristabilisce la corrente e il ciclo continua. Con questo sistema le oscillazioni del diapason elettromagnetico vengono mantenute costanti nel tempo. Sul cilindro registratore si avvolge normalmente un foglio di carta carbone con sotto la carta bianca sulla quale il graffietto lascia un disegno che riproduce l'oscillazione in funzione del tempo, che dovrebbe essere una sinusoide. Se il tamburo somiglia a quello della figura bisogna ruotare la maniglia a velocità costante.
Bibliografia Paolo Brenni - Catalogo di fisica del liceo Visconti.
Eventuale iscrizione RK (sigla del costruttore parigino Rudolph Koenig) sul diapason
Inventore H. von Helmholtz a R. Koenig intorno al 1860

Dati storici

Data di entrata 1878
Inventario 56a
Vecchi numeri di inventario VIII 20
Donato - comperato - provenienza Proveniente da Gabinetto di fisica del Collegio Romano

Dati relativi al restauro

Stato di conservazione Parti mancanti
Descrizione interventi effettuati Riparato nel 1935. Pulitura
Nome restauratore Dott. Paolo Brenni
Osservazioni - Utilizzazione per la didattica -

Dati relativi alla conservazione

Armadio 3
Ripiano primo
Scheda tecnica del produttore si
Collocazione WunderMusaeum (aula superiore)

Sitografia

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