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- | ====== Becco Bunsen ====== | ||
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- | //**Descrizione**// | ||
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- | Il becco di Bunsen è un bruciatore a gas usato in chimica. Prende il nome da Robert Wilhelm Bunsen, il chimico e fisico tedesco al quale è erroneamente attribuita l'invenzione. Il suo assistente di laboratorio Peter Desaga perfezionò un progetto precedente di Michael Faraday. | ||
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- | ==Funzionamento== | ||
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- | Il becco di Bunsen brucia un flusso continuo di gas senza rischio che la fiamma abbia un ritorno nel tubo e giunga fino alla bombola. In genere il bruciatore usa gas naturale (sostanzialmente metano con piccole quantità di propano e butano) o, in alternativa, gas di petrolio liquefatto (propano, butano o una miscela dei due). | ||
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- | Il becco di Bunsen è composto da uno zoccolo con il tubo da cui giunge il combustibile gassoso, che presenta all'estremità finale un beccuccio, e da un tubo verticale, all'imboccatura del quale viene acceso il gas. | ||
- | La fiamma del becco di Bunsen nelle varie condizioni | ||
- | da riducente (1) a ossidante (4) in funzione della posizione del manicotto | ||
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- | Il tubo verticale è forato in due punti per l'accesso dell'aria ed è ricoperto da un manicotto, anch'esso munito di due buchi: ruotando il manicotto si può regolare quanto i suoi buchi coincidano con quelli del tubo. In questo modo è possibile avere una maggiore o minore quantità di aria aspirata per effetto Venturi e quindi ottenere una fiamma di diversa natura, ossidante (colore blu) o riducente (colore arancio, usata anche per rendere visibile la fiamma libera quando non si usa l'apparecchio). La portata del gas è regolata invece da un'apposita vite. | ||
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- | La fiamma raggiunge la temperatura anche di 1410 °C, pari a 1683.15 K, quando è ossidante, e si divide in diverse zone a seconda della temperatura: la base della fiamma che raggiunge i 300 °C, la zona di fusione (che si ritrova a circa 2/3 dell'altezza della fiamma) che raggiunge i 1410 °C. | ||
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- | Il becco di Bunsen trova impiego anche nell'esecuzione dei saggi alla fiamma. | ||
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- | Al giorno d'oggi il becco di Bunsen è stato sostituito in molti utilizzi da riscaldatori elettrici (a piastra o manicotto) che hanno il vantaggio di essere più sicuri, facilmente controllabili e di non emettere prodotti di combustione che potrebbero interagire con le reazioni in atto. | ||
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- | ===Esperienze=== | ||
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- | ^ Esperienze possibili ^Descrizione ^^ | ||
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- | ===Sitografia=== | ||
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- | ^Link ^Descrizione ^ | ||
- | |[[https://it.wikipedia.org/wiki/Becco_di_Bunsen|Becco di Bunsen]] | Breve descrizione del becco di Bunsen| | ||
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